LAVORI
“K” è il titolo di una serie di lavori iniziata nel 2017, in cui il nero è materia, forma, superficie e colore. Il termine, che indica il nero nella stampa in quadricromia - CMYK, deriva dall’ultima lettera della parola black. Nel suo essere colore e non-colore, il nero conduce a una fascinazione visiva che risiede nella sua qualità di negazione dell’immagine e, allo stesso tempo, nella sua riproposizione sotto forma di superficie specchiante.
È nell’ordine di questa reciprocità che si istituisce un dialogo tra la luminosità e l'oscurità, in cui il non visto, il lato sconosciuto ed inconoscibile del reale, si materializza sulla tela e prende la forma di corpi sfuggenti che si disperdono, si estendono, cambiano e si moltiplicano. Un processo regolato di ripetizione, rappresentazione e teatralità, in cui l’identità diviene fragile e infine cessa di essere. Nero su nero, i segni sovrapposti divengono appena visibili sullo sfondo, varianti di una ripetizione quasi ossessiva, in cui la semplificazione arriva all'annullamento, risolvendo definitivamente il conflitto tra visibile ed invisibile, tra tangibile ed intangibile. La serie è ora quasi interamente ricoperta di un medesimo e unico nero ed emerge l'idea di una superficie pura, assoluta, tautologicamente ripiegata su se stessa, libera da contenuti narrativi ed emotivi. Questo lento e continuo processo di riduzione e sottrazione giunge infine alle soglie della scomparsa totale: l'immersione nel nero assoluto.
K-ossessione n°24
2024
dittico
tecnica mista su legno
130 × 200 cm (cad.)
K-uadrato n.1
2023
tecnica mista su tela
200 × 200 cm
L’opera il “K-uadrato” esplora “l’astrazione”, ovvero attraverso l’opera l’artista si concentra sugli aspetti cruciali del concetto astratto, trascurando i dettagli meno rilevanti o contingenti. Il nero in questo caso viene adoperato per creare un clima psicologico di contemplazione dell’opera, che permetta di decifrare il contenuto che si nasconde tra le luci e le ombre.
La tela è un quadrato: due metri per due metri ed è una figura geometrica importante anche per l’artista Kandinsky, che lo usa per generare senso di mistero e di perfezione. L’opera di Jelena Milosevic associa la forma del quadrato allo stesso quadrato di Kandinsky, come se fosse una centrifuga di pensieri disconnessi e successivamente messi insieme.
Osservando da vicino, noterete come le varie tonalità di nero si fondono e si sovrappongono, creando una danza visiva di luce e ombra.
K-orthansia n.1
2023
dittico
tecnica mista su legno
84 × 61 cm (cad.)
K-ronos: Profondità nere - Un’Eco per la Salvaguardia dei Mari
2019 n.1
tecnica mista su carta
100 × 200 cm
" Seria “K-ronos: Profondità Nere – Un’Eco per la Salvaguardia dei Mari“. Nella mitologia greca, Cronos è rappresentato come il signore del tempo, associato al concetto di eternità. La tela “K-ronos” affronta il tema dell’inquinamento marino da plastica, ponendo particolare attenzione al concetto della ciclicità del tempo; ci induce a riflettere sulle cause che si verificano inseguito alle azioni dell’essere umano. La figura di Cronos è spesso associata a un’immagine distorta o negativa del tempo, in quanto “divinità che consuma e distrugge ciò che è futuro.
La pittura tonale, con la graduale stesura tono su tono di velature sovrapposte del colore nero, nasconde la difficoltà della sfida ambientale, simboleggia l’oscurità dell’inquinamento, così come della ragione dell’intelletto umano e, invita al risveglio della coscienza personale.